Nel 1948 Teresina, una giovane orfana veneziana, uscita dall’Istituto delle Zitelle, inizia a guadagnarsi da vivere andando a servizio, poi le vicende della vita la portano sulla strada. In questa pièce si vuole dare voce a Teresina, una donna di strada, ragazza madre, definita “artista incompresa” che, suo malgrado, ha vissuto storie di degrado, violenza e alcolismo, ma grazie alla sua sagace ironia riesce “amodosuo” a sopravvivere in un mondo ostile. Il monologo è la rielaborazione di una serie di interviste registrate e trascritte alla fine degli anni Settanta . L a performance prevede l’utilizzo di alcune canzoni che Teresina stessa cantava, una di queste chiuderà lo spettacolo con la registrazione della sua voce.